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Pesce e mercurio, l'ambigua relazione

Pesce e mercurio, l'ambigua relazione

L'analisi dell'agenzia francese per la sicurezza ha portato a stilare una serie di raccomandazioni.  

Il consumo di pesce in quantità variabili è quasi sempre legato a fattori di prevenzione e salute in particolare in rapporto ad alcune patologie moderne, su tutte le ripercussione che un sistema cardiovascolare deficitario e compromesso esercita sull'organismo.

Ma sul pesce si annidano anche alcune ombre come ad esempio la presenza più o meno massiccia del mercurio che in dosi elevate è tossico per il sistema nervoso centrale specialmente durante la gravidanza, allattamento e l'infanzia.
A questo proposito l'agenzia nazionale francese per la sicurezza dell'alimentazione, Anses, ha voluto valutare i rischi del mercurio rispetto ai vantaggi della presenza del pesce nella dieta in modo da determinare quale è la frequenza ottimale del consumo senza rischi per la salute.

Il tutto ha portato a stilare una serie di raccomandazioni interessanti e consigli pratici basati sulle evidenze scientifiche moderne che riportiamo per conoscenza e informazione.

Tralasciando i soggetti più sensibili, già citati all'inizio (donne in gravidanza e bambini) che devono per prudenza adottare criteri più rigidi, ecco le direttive a cui prestare maggiore attenzione:

  1. prevedere nella dieta due porzioni di pesce alla settimana contemplando in una specie grasse ricche in acidi grassi omega tre a lunga catena, per esempio sgombri, trote, sardine, salmone;
  2. diversificare il più possibile le specie ittiche consumate scegliendole da luoghi di pesca differenti;
  3. circoscrivere il consumo di pesci di acqua dolce che per loro natura tendono ad accumulare nell'organismo sostanze inquinanti esterne (anguille, pesci gatto, carpe, ecc);
  4. per consumare il pesce crudo oltre all'estrema freschezza è essenziale dopo la sua pulizia congelarlo almeno 7 giorni per escludere ogni problematica alimentare;
  5. fare molta attenzione nell'acquisto e uso dei molluschi scegliendoli da zone di allevamento certificate e autorizzate (se allevati) e evitando il loro consumo a crudo per quanto freschi.

Per maggiori informazioni e schede più dettagliate consultare il libro "Pesce & Verdure"

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