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India e olio d'oliva

India e olio d'oliva

Oggi serata di inaugurazione di Olio Officina Food Festival 2013 al Palazzo delle stelline in Milano con ospite d’onore l’India come paese dell’olio 2013.

Può forse sorprendere questo aspetto abituati a pensare l’olio da olive come fatto quasi esclusivamente Italiano, invece è bene capire che questo patrimonio di stampo mediterraneo ha ormai preso piede in molte realtà geografiche che pur non potendo vantare una storia consolidata alle spalle ne stanno cominciando ad apprezzare le qualità.

E sul palco di questa serata inaugurale c’erano tre figure in rappresentanza dell’india: quella ufficiale del Console Generale, quella del presidente  dell’Indian Olive Association  e quella di un ristoratore Indiano che a Milano gestisce un ristorante etnico con cibi e piatti di questo paese.
L’intervento del ristoratore Indiano è stato senz’altro il passaggio più interessante, anche perché si tratta di una persona che ama studiare e approfondire fatti e storia del proprio paese e in forza di questo ha ribaltato diversi stereotipi sul cibo presenti nell’immaginario occidentale.

Così scoprire che lo zenzero non è parte della cultura gastronomica Indiana se non come prodotto di importazione da altre culture e tradizioni limitrofe colpisce e induce a riflettere.
E come lo zenzero tanti altri cibi sono stati forniti come esempio di “acquisizione” esterna in un ottica di apertura culturale verso il nuovo.
Apertura culturale che forse negli ultimi tempi si è persa in India, ma se si è persa in questo paese avete idea di dove si trovi qui da noi??

Secondo l’opinione del saggio ristoratore Indiano l’olio da olive con tutte le sue implicazioni positive a livello salutistico e di gusto può contribuire a riaprire i canali di accoglienza verso il nuovo in un paese che si presta a diventare un pilastro importante dell’economia mondiale.
E questo per noi produttori di olio di qualità dovrebbe essere un inequivocabile messaggio su cui riflettere.



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