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Saper ascoltare l'organismo è la prima regola per mantenersi in salute

Saper ascoltare l'organismo è la prima regola per mantenersi in salute

Da tempo immemorabile si sa che il segreto per mantenere un buono stato di salute passa anche attraverso la capacità di capire correttamente i messaggi del corpo e interpretarli eliminando i filtri dei condizionamenti esterni e di quelli interni della mente.

Sapersi ascoltare e chiedersi ad esempio se chi ci sta chiedendo cibo è realmente il nostro organismo bisognoso di risorse oppure sono altri meccanismi che nel cibo cercano consolazione e sfogo.

Due studi distinti e meticolosi, il primo pubblicato su PlOS ONE e il secondo su Frontiers in Psychology hanno indagato su quali sono i fattori determinanti per il successo o meno di una dieta e più in generale per mantenere un giusto peso forma funzionale alla buona salute dell'organismo.
Perché per quanto in molti, speculando in maniera a volte ignobile e vile, promettano miracoli e miracoli con il metodo che dicono aver studiato e provato, perdere e mantenere peso non è e non può essere solo una questione di quantità di nutrienti e calorie ingeriti.
I due studi si sono concentratati su uno specifico fattore alquanto ricorrente in alcuni individui e che può incidere in negativo sulla buona alimentazione, la noia.

Noia che spesso regna sovrana davanti alla televisione, una condizione che si presta perfettamente per abusare senza alcuna consapevolezza obbiettiva del cattivo cibo, preferibilmente grasso, calorico e ricco di zuccheri.
Di questa condizione si è occupata nello specifico la ricerca pubblicata su PlOS ONE, li si è viso che un argine a questa devianza è guardare programmi non noiosi e che grazie al coinvolgimento non spingono al consumo convulsivo di cibo, ma è ovvio che la soluzione è di ben altro tipo, come ad esempio spegnere la televisione e cominciare a prendersi cura di se!

I ricercatori dello studio pubblicato su Frontiers in Psychology hanno chiesto a un gruppo di persone di annotare i consumi alimentari quotidiani associandoli agli stati d'animo provati, l'osservazione più importante è stata che a stati d'animo di noia corrispondeva il consumo peggiore di alimenti.
Non contenti gli studiosi hanno fatto fare al gruppo una serie di compiti, noiosi e divertenti, osservando cosa veniva consumato in concomitanza, anche qui ai compiti noiosi corrispondeva il consumo alimentare peggiore.
In tutto questo la conclusione è stata che la funzione del cattivo cibo era tesa a intorpidire i sensi è distogliere meglio così l'attenzione sulle circostanze di noia vissute.
Ricapitolando possiamo dire che a monte di una cattiva alimentazione, dell'eccesso di peso e dei problemi di salute relativi ci sono due fattori determinanti.
Il primo è la mente e il dialogo (esistente o inesistente) tra i propri pensieri e il proprio corpo, sentire realmente ciò che l'organismo ha bisogno eliminando i filtri dell'inconsapevolezza, della noia, della pigrizia, della golosità e del riversare sul cibo le frustrazioni della vita.

Il secondo fattore è l'attività fisica che non necessariamente è sport estremo o intenso, però è essenziale e determinante altrimenti ogni regime alimentare è destinato a fallire nel tempo.
E se non credete che esistano snack ammazza noia buoni, sani e belli guardate, leggete e realizzate da voi questa ricetta!!!

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Fonte: Corriere della Sera – Nutrizionista Carla Favaro

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