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L’alloro tanto caro al dio Apollo e indispensabile nell’angolo delle erbe aromatiche in cucina

L’alloro tanto caro al dio Apollo e indispensabile nell’angolo delle erbe aromatiche in cucina

Erbe aromatiche Visite: 1739

Tra le belle piante aromatiche tipicamente mediterranee spicca l’albero dell’alloro che una volta introdotto in Europa dall'Asia Minore nei tempi antichi ha avuto subito in Grecia fama e notorietà divenendo protagonista di una delle più note leggende mitologiche incentrate sul dio Apollo.

Resa a lui sacra è poi passata a incoronare eroi e personaggi illustri delle arti e della società fino ad arrivare ai giorni nostri dove da essa trae origine la parola laureati.

L’alloro è ampiamente diffuso in tutta Europa sia coltivato che spontaneo come spesso succede nelle regioni mediterranee dove esistono veri e propri boschi di alloro.

Appartenente alla famiglia delle Lauracee presenta foglie lanceolate con bordo ondulato di colore lucido verde intenso, fiori primaverili giallognoli raccolti a ombrella, frutto a forma di bacca tonda verde e nero-bluastro, altezza massima di 10 metri.

Le foglie hanno un sapore tendente lievemente all’amaro e dal gusto piacevolmente pungente con profumo intenso e gradevole che si sprigiona in cottura, viene usato in numerosi piatti, in particolare per insaporire al meglio brodi, condimenti, marinate, salse, zuppe e minestre, piatti di pesce e carne, dessert e creme dolci.

Si trova facilmente nei negozi allo stato fresco nel reparto delle erbe aromatiche in forma di foglie intere, allo stato secco è spesso venduto frantumato con sapore sminuito e fastidioso sentore amaro, possibilmente da evitare.

Cresce facilmente e senza problemi anche in grossi vasi e le foglie, essendo un sempreverde, si possono staccare in tutti i periodi dell’anno, tenendo presente che quelle fresche hanno un sapore più forte e intenso rispetto a quelle secche.

L’alloro sprigiona i suoi migliori aromi in cottura o nelle marinate, dove cioè gli si concede il tempo di rimanere a contatto con gli alimenti a lungo, possiede anche un interessante sapidità molto utile quando si vuole diminuire la dose di sale nei piatti.

Per una conservazione ottimale, se non è possibile raccoglierlo fresco di volta in volta, si fanno seccare le foglie all’ombra in luoghi possibilmente ventilati e quando pronte si conservano in sacchetti di carta, quelle fresche resistono in frigorifero, avvolte da un panno umido, per un massimo di 3-4 giorni circa.

Ha anche interessanti proprietà curative, prima fra tutte una efficace azione calmante e rilassante, stimola l’appetito, aiuta la digestione, combatte i dolori di stomaco e l'inappetenza.

Attenzione: se raccolto in natura prestare molta attenzione e non confonderlo con le foglie, simili ma tossiche, del lauroceraso o dell'oleandro.

Profilo organolettico in breve

Caratteristiche:

foglie lanceolate con bordo ondulato di colore lucido verde intenso, fiori primaverili giallognoli, frutti a forma di bacca scura, altezza massima di 10 metri.

Aroma:

il sapore delle foglie è molto caratteristico e tende lievemente all’amaro con sentori piacevolmente pungenti.

Uso:

il gradevole e intenso profumo si sprigiona soprattutto in cottura o nelle marinate, dove cioè gli si concede il tempo di rimanere a contatto con gli alimenti a lungo.

Abbinamento:

E’ usato in numerosi piatti, in particolare per insaporire al meglio brodi, condimenti, marinate, salse, zuppe e minestre, piatti di pesce e carne, dessert e creme dolci.

 Assaporate il suo aroma in queste ricette



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