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Alimentazione, sonno e sogni, le interazioni da conoscere

Alimentazione, sonno e sogni, le interazioni da conoscere

Parliamo in questo articolo del rapporto fra cibo e sonno e della relazione diretta tra ciò che si consuma prima del riposo è la qualità finale della dormita, compresa la comparsa o meno di sogni agitati.

Tra gli alimenti che principalmente possono portare ad avere sonni agitati o non sereni ci sono il formaggio, il cioccolato, le spezie e la carne, ma un ruolo importante è presumibile che ricada anche sul metodo di cottura e trasformazione del cibo prima del consumo.

Infatti, cotture e trasformazioni che arricchiscono di grassi, magari di pessima qualità, i cibi hanno sicuramente un peso non indifferente sulla digestione quindi sul sonno al di la dei pregi o difetti che l'alimento ha all'origine.

Se ne è parlato in maniera approfondita in una ricerca pubblicata su Frontiers in Psicology in cui sono state analizzate da parte di ricercatori canadesi le abitudini correlate alla qualità del sonno, alla presenza dei sogni e al tipo di alimentazione seguita.
Il tutto calibrato su un campione di circa 300 studenti che hanno compilato una serie di questionari con domande mirate ai tre diversi aspetti del vivere quotidiano.

È risultato che per il 18% del campione i sogni erano sicuramente influenzati dalla presenza o meno nel pasto che precedeva il sonno di determinati alimenti o in secondo luogo dal consumo tardivo della cena con un lasso di tempo troppo breve tra questa e il riposo.

I cibi più citati in negativo sono risultati proprio quelli riferiti in precedenza e si è vista anche una precisa relazione tra la difficile tolleranza di una grossa fetta della popolazione canadese (ma in generale, anche se con diverse sfumature, della popolazione globale) verso i derivati dal latte e la qualità del sonno percepita e vissuta direttamente.

Un altro aspetto evidenziato è stato che quanto più il momento del consumo del cibo era lontano dal riposo notturno, tanto più i sogni erano vividi e lucidi.
In pratica il fatto di mangiare molto presto all'ora di cena, consumare preparazioni leggere e facilmente digeribili, fare attenzione al contributo salutistico del cibo consumato determina una qualità del sonno e una qualità dei sogni nettamente migliore.

C'è poi con sorpresa il ruolo al contrario dell'indice glicemico.

Ovvero generalmente il consiglio è quello di consumare il maggior numero di preparazioni con un indice glicemico basso perché questo porta a numerosi vantaggi e soprattutto consente di fare una forte prevenzione attiva rispetto a molte patologie collegate all'alimentazione, in primo luogo il diabete.

Ma nel caso del sonno sembra che il concetto vada ribaltato secondo uno studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition in cui a un gruppo di adulti sani sono stati fatti consumare due pietanze di riso.

La prima a basso indice glicemico con il ricorso a preparazioni ben calibrate, la seconda a alto indice glicemico con l'uso di qualità di riso come il Jasmin di origine tailandese (per molti versi analogo al basmati).

Chi aveva consumato il riso a alto indice glicemico dimostrava una rapidità maggiore nel prendere sonno probabilmente grazie al fatto che lo stomaco era meno impegnato nella fase di elaborazione avendo a che fare con alimenti raffinati e con poche fibre.

Ciò non significa ovviamente che allora è meglio consumare cibi raffinati a alto indice glicemico, semplicemente l'indicazione può essere utile in quei casi in cui si ha una seria difficoltà a dormire.
E la ricetta che trovate qui può essere un piacevole aiuto in questo.

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Fonte: Corriere della Sera – Nutrizionista Carla Favaro


Per maggiori informazioni e schede più dettagliate consultate il libro: La cucina a basso indice glicemico

la cucina a basso indice glicemico

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