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L'importanza della frutta al naturale per la prevenzione del diabete di tipo 2

L'importanza della frutta al naturale per la prevenzione del diabete di tipo 2

I succhi non equivalgono il frutto di origine e anzi rischiano di avere effetti opposti.
Un importante studio smentisce in maniera molto chiara tutti quelli, estremamente interessati come le industrie del settore o semplicemente poco informati, che sostengono come possa bastare assimilare i surrogati delle sostanze naturali per usufruire dei loro riconosciuti benefici sulla salute.

Dagli integratori di Vitamine e Sali Minerali, realmente utili solo in casi circoscritti, fino ad arrivare ai lavorati industriali e ai succhi di frutta che paradossalmente, come racconta lo studio appena pubblicato, hanno un effetto opposto e pericoloso.

E lo scopo della ricerca era proprio questo, ovvero verificare se si potevano mettere sullo stesso piano di positività nutrizionale e preventiva il consumo di frutta integra al naturale con quello dei succhi comodamente belli e pronti all'uso.
In particolare accertando l'influenza che una scelta rispetto all'altra poteva avere sull'insorgenza o aggravamento del diabete di tipo 2.
Pubblicato sul British Medical Journal (BMJ, per ogni riferimento andate qui) lo studio è stato portato avanti da un team di ricercatori del Regno Unito, degli Usa e di Singapore e ha coinvolto centinaia di migliaia di persone selezionate in base allo stato di salute escludendo a priori chi presentava già diagnosi di diabete, malattie cardiovascolari o cancro.

L'attenzione è stata posta sul consumo di 10 tipologie di frutta al naturale (mele, uva, pesche, pere, mirtilli, agrumi, ecc) rispetto ai succhi di frutta più diffusi e in buona parte surrogati della frutta naturale esaminata.
All'osservazione sul consumo sono stati incrociati i dati sul tipo di dieta complessiva seguita, sulle abitudini e sugli stili alimentari e sul tipo di malattie insorte, con un particolare occhio di riguardo al diabete.

Alla fine della ricerca si è visto che le persone abituate a mangiare almeno tre porzioni a settimana di frutta al naturale come mirtilli, uva, mele e pere erano in grado di circoscrivere al minimo e ridurre (fino al 7%) il pericolo di incorrere nel diabete di tipo 2, mentre chi al contrario consumava prevalentemente succhi di frutta aveva un aumento medio del rischio del 6,5%.

Una conclusione su cui riflettere molto, per prendere consapevolezza di come negli alimenti al naturale vi siano evidentemente ancora tante cose da scoprire e tanti segreti intimi da svelare.
Una ricchezza del dentro non trovabile in lavorati e estratti, una ricchezza che solo con una buona alimentazione e una buona cucina possiamo assicurarci, come nella golosa ricetta che trovate qui.

Coppette-di-banane-alla-vaniglia


Per maggiori informazioni e schede più dettagliate consultare il libro "A tavola con il Diabete"

prevenire il colesterolo

 

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