Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.cliccando su attiva cookies, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Sep 24, 2023 Last Updated 9:33 AM, Sep 21, 2023

Uno dei rimedi all’omologazione e all'appiattimento del gusto che spesso si ritrova nei piatti e nei cibi consumati quotidianamente è quello di impegnarsi sempre di più nell’acquisto di quei prodotti orticoli locali unici e insuperabili a livello di sapori, aromi e consistenze il cui unico difetto (ma in realtà grande pregio) è essere presenti solo in alcune settimane come stagione naturale vorrebbe per tutti i prodotti della terra!!!

Questi particolari e unici fagiolini sono tipici delle montagne Trentine e sembra sia originari della Val di Gresta, una valle particolarmente votata alle coltivazioni biologiche con una lunga serie di prodotti orticoli molto buoni fra cui questi fagiolini Grisotti dall’aspetto molto curioso.

Fanno parte di una lunga serie di varietà di fagiolini che si distinguono non solo per la forma più o meno lunga, dritta o curva, ma anche per il colore che può sfociare anche in un affascinante nero viola molto appariscente, a dimostrazione di come fermarsi al solo omologato fagiolino verde che in abbondanza troviamo purtroppo tutto l’anno nella grande e piccola distribuzione è un grave errore per chi ama gustare il cibo naturale.

Tornando alla nostra varietà locale su cui ci soffermiamo in questo articolo comunemente viene chiamata anche fagiolo nano o Anellino di Trento e presenta un piccolo baccello ricurvo con delle curiose striature che vanno dal colore nerastro al viola.

Decisamente stagionali e presenti sui mercati solo per alcune settimane come in realtà dovrebbero essere quasi tutti i prodotti naturali della terra questi particolari fagiolini risaltano subito alla vista, un attrazione fatale che poi viene ampiamente confermata all’assaggio in quanto risultano incredibilmente buoni!

Dal punto di vista nutrizionale portano in dote una buona percentuale di ferro e di altri importanti sali minerali, contengono poi una interessante quantità di vitamina K, chiamata anche naftochinone, che una volta ingerita si somma o compensa quella prodotta dal lavoro dei batteri intestinali e come tutti i membri di questa gustosa famiglia orticola ha anche una rilevante massa di salutari fibre.

A livello organolettico oltre alla bontà colpisce la particolare consistenza che per quanto il paragone sembri azzardato ricorda vagamente la carne, questo a patto di saperli lavorare e cucinare nella maniera opportuna, preferibilmente lessatura in poca acqua, la cottura a vapore in genere da preferire è meno performante in questo caso, per un tempo medio di 5-10 minuti in base alle dimensioni, in questa ottica meglio selezionarli tutti della stessa grandezza se si riesce già in fase di acquisto.

Gli abbinamenti sono molteplici, ma certo il più istintivo sia a livello di unione di sapori che di contrasto di colore è con il pomodoro fresco in una somma in cui insaporitori come le erbe aromatiche rivestono un ruolo importante e esaltante, un esempio perfetto è questa ricetta di “Fagiolini Grisotti al timo con scaglie di grana trentino, pomodorini e limone”.

Ma ottimi sono anche con i primi piatti di pasta soprattutto se si scelgono formati particolari magari similari nelle dimensioni ai fagiolini stessi, quindi caserecce, tortiglioni, busiate, fusilli lunghi e così via.

Celebriamo quindi come meritano i fagiolini Grisotti, le altre numerose varietà della stessa famiglia e tutti gli ortaggi locali che rischiano spesso di scomparire con nostra grave perdita di memorie gustative difficilmente poi recuperabili.

Perché guardare oltre lo “standard” alimentare ripetitivo e uniforme che spesso ci si presenta rischia di allontanarci sempre di più dalla “buona e sana cucina” a cui tanti di noi aspirano e poi “la peggior cosa” che al limite può capitare e sorprendersi di come nei cibi esistano aromi, profumi e consistenze che sanno andare molto oltre ogni più fervida immaginazione!!

Questa bella ricetta dimostra ancora una volta l’estrema poliedricità dell’eccellente riso integrale e in generale di tutti i cereali in chicchi che vano molto oltre il confine dei primi piatti per diventare facilmente grazie alle loro doti nutrizionali basi per ottimi secondi piatti.

Qui il riso somma le sue proteine a quelle delle nocciole e si fa aiutare nell’amalgama speciale dalle fresche zucchine, volutamente si è evitata la presenza dell’uovo spesso presente in questi impasti per provare una strada diversa che si è rivelata molto valida.

Ad accompagnare una macedonia di verdure che si può modulare senza problemi secondo i propri gusti e in base anche alla disponibilità stagionale, mentre il gomasio ottimo insaporitore per tutto ci aiuta a contenere gli eccessi di sale fin troppo frequenti nell’alimentazione in generale!

Ingredienti per 4 persone:

  • 150 g di riso integrale,
  • 1 cetriolo,
  • 2 grandi pomodori cuore di bue,
  • 50 g di olive nere piccole,
  • 1 cucchiaio di gomasio,
  • 350 g di zucchine,
  • 60 g di nocciole sgusciate e tostate,
  • 1 piccolo mazzetto di maggiorana fresca,
  • 50 g di farina di riso,
  • 50 g di farina di grano saraceno,
  • 50 g di farina di quinoa,
  • olio extravergine d'oliva,
  • sale

Preparazione

  1. Mettere il riso integrale in una pentola con 600 ml di acqua, coprirlo parzialmente e cuocerlo per circa 40 minuti fino a quando non ha assorbito tutto il liquido completamente e non è diventato molto morbido.
  2. Negli ultimi 5 minuti fare attenzione e mettere il fornello al minimo, quindi trasferire il riso in un vassoio e lasciarlo raffreddare, si può cuocere il riso anche il giorno prima.
  3. Pulire il cetriolo e i pomodori, tagliarli a cubetti e condirli con le olive nere, il gomasio, poco olio e poco aceto, quando il riso è pronto frullarlo grossolanamente e metterlo in una ciotola, aggiungere le zucchine lavate grattugiate grosse, le nocciole tritate non finemente, la maggiorana fresca sfogliata e parzialmente tritata, mescolare regolando di sale.
  4. Bagnandosi le mani con poco olio formare prima dei piccoli rotoli, schiacciarli e formare delle cotolette ovali spesse circa 1 cm, ne usciranno circa 8, passarle nelle tre farine mescolate insieme e cuocerle in padella con un poco di olio fino a dorarle da ambo i lati accompagnandole con la macedonia di verdura.

Mirtilli preziosi più che mai grazie alle loro innumerevoli sostanze benefiche e mirtilli preziosi anche in cucina dove vantano applicazioni pratiche, gustose, veloci, semplici e spesso senza la necessità di cotture o trasformazioni quando si parte dal frutto fresco.

E meno passaggi abbiamo in una preparazione meglio si preservano le tante sostanze positive che il cibo porta con se, come avviene in questa semplice ricetta con i mirtilli creata per un virtuoso percorso alimentare con al centro il ruolo di tutti i frutti di bosco.

A discapito della foto non particolarmente avvincente e riuscita visto il contesto in cui è stata scattata possiamo garantire della sua assoluta bontà, una sorta di mangia e bevi che diventa piacevole dessert custode dei tanti benefici dei mirtilli con l’aiuto del gradevole latte alle mandorle e del profumato limone!

Ingredienti per 4 persone:

  • 100 g di mirtilli freschi,
  • 1 piccolo limone,
  • 2 cucchiai di zucchero di canna chiaro,
  • 50 g di mandorle sgusciate e pelate,
  • ½ l di latte di mandorle non addolcito

Preparazione

  1. Lavare con molta cura i mirtilli freschi e asciugarli, lavare e asciugare anche il limone, grattugiare un cucchiaino circa della buccia e spremere il succo.
  2. Mettere i mirtilli in una ciotola, aggiungere la metà della buccia di limone grattugiata, un poco del succo e lo zucchero di canna, mescolare, coprire e lasciare marinare per 30 minuti circa.
  3. Nel frattempo tostare leggermente per meno di 5 minuti a calore basso in una piccola padella le mandorle sgusciate, raffreddarle e frullarle mescolandole con il latte di mandorle.
  4. Aggiungere i mirtilli marinati con tutto il loro sciroppo conservandone qualcuno intero per la decorazione, frullare non a lungo il tutto e versare in singole coppette di vetro.
  5. Decorare con mirtilli interi e la restante buccia de limone servendo la bevanda molto fresca in base alla temperatura esterna.