Ipertensione, Covid-19 e sale
Tra i fattori predisponenti l’aggravamento dei sintomi da Covid-19 quello che registra la più alta percentuale è l’ipertensione, una patologia spesso silenziosa e per questo ancora più pericolosa strettamente collegata con la dose di sale consumata quotidianamente e per questo contrastabile in maniera efficace con una cucina senza sale fatta di gusto e tanta soddisfazione organolettica.
Analizzando la tabella riassuntiva dell’istituto superiore di sanità che potete consultare a questo link contestualizzata ai dati disponibile fino al 20 marzo 2020 si possono cogliere spunti interessanti riguardo al rapporto tra fattori predisponenti e letalità dell'ormai famoso corona virus o Covid-19.
È abbastanza evidente come un organismo già debilitato da situazioni di forte squilibrio per quanto gestite e tenute sotto controllo in qualche modo da una terapia medica si trovi in una situazione di pericolosa debolezza nel momento in cui entra in contatto con questo virus e probabilmente con i virus in generale.
Senza andare in campi che non sono di stretta competenza di questo sito bisogna quindi constatare che sarebbe meglio cercare di prevenire determinate patologie piuttosto che pensare che poi ci sarà comunque una terapia che consentirà di gestirle perché in ogni caso il nostro organismo si può trovare poi in una situazione di seria difficoltà quando messo sotto pressione da fattori esterni a carattere invasivo.
Leggendo il rapporto colpisce molto come tra i fattori predisponenti quello che registra la più alta percentuale è l’ipertensione, una patologia spesso silenziosa e per questo ancora più pericolosa, subdola e come si vede con una potenziale incidenza nefasta molto alta.
La prevenzione dell’ipertensione diventa allora estremamente importante e la si può attuare con diverse strategie possibili tutte collegate al personale stile di vita e all’attenzione posta alla dieta seguita quotidianamente.
Possiamo tranquillamente affermare che il più potente mezzo che abbiamo a livello di alimentazione per prevenire in maniera efficace la pressione alta è la riduzione drastica della percentuale di sale consumato a tavola.
Il comune sale da tavola è una combinazione di due sostanze specifiche, il sodio e il cloro nella proporzione di 40% e 60% rispettivamente, elementi assolutamente indispensabili all’organismo quando rimangono nei limiti funzionali, altrimenti il loro eccesso crea una serie di problematiche, fra cui la principale è proprio l’ipertensione.
In genere si parla prevalentemente di sodio perché è proprio questa sostanza che se in eccesso causa una lunga serie di conseguenze negative, le indicazioni scientifiche più attendibili e verificate evidenziano come la necessità media di un adulto può essere circoscritta a solo poco più di 100 mg di sodio al giorno che viene portata a 500 mg/giorno tenendo presente le variabili dei diversi stili di vita, l’ambito geografico e climatico, le differenti necessità fisiologica di ogni ceppo umano.
Ora dobbiamo sapere che ogni grammo di sale ci porta 0,4 grammi di sodio quindi per rimanere nei parametri corretti sarebbe sufficiente usare circa 1,2 g di sale al giorno, mentre le statistiche ci ricordano che mediamente una dieta considerata relativamente salutare come quella mediterranea degli Italiani apporta ben 12 grammi di sale al giorno, in pratica dieci volte le reali necessità.
Il paradosso è che la porzione standard giornaliera di sodio viene normalmente raggiunta attraverso un’alimentazione varia e salutare senza alcun problema, per cui virtualmente del sale non ci sarebbe alcuna necessità fisiologica, se non fosse che l’uso del sale porta con se un’immensa potenza di esaltazione sensoriale e conservativa cementata da secoli di pratica culinaria.
Viviamo di fatto in uno stato di esaltazione della sapidità naturale del cibo raramente necessaria dal punto di vista del nostro organismo e che in apparenza sembra non possibile riportare a un livello accettabile tanto le nostre abitudini sono diventate così radicate e forti intorno all’uso del sale.
Eppure i danni dell’eccesso di sodio sono concretamente rilevanti come vediamo nel caso della pressione alta che predispone purtroppo all’insorgenza di numerose altre patologie devastanti o è essa stessa sintomo di preoccupanti alterazioni funzionali dell’organismo, ma lo spropositato uso del sale è diretto responsabile anche di alcuni tipi di tumori come quello allo stomaco e della perdite di calcio nelle ossa che favorisce l’insorgenza dell’osteoporosi, giusto per limitarsi a citare due delle altre problematiche più frequenti.
Precisiamo un aspetto importante: la problematica di un eccesso di sodio nella dieta non è imputabile solo al nostro agire in cucina che può influenzare la quantità assimilata fino a circa un 35%, una fetta più consistente intorno al 55% deriva da prodotti pronti che compriamo a cominciare dall’usuale pane che insieme ad altri prodotti da forno molto usati come biscotti, cracker e grissini si rivela la principale fonte di sale introdotto ai pasti.
Serve allora una guida autorevole e importante che ci possa direzionare verso una cucina di gusto, gioia e bontà pur facendo a meno quasi del tutto del sale raccontandoci tutte le numerose possibilità che abbiamo per esaltare ugualmente i nostri piatti e le nostre ricette quotidiane.
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