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5 porzioni ancora meglio di 7

5 porzioni ancora meglio di 7

Una recente analisi chiarisce la quantità ottimale del consumo di frutta e verdura.
Da alcuni anni si è aperto il dibattito sulla reale quantità di frutta e verdura necessaria a innescare il meccanismo preventivo di riduzione dei rischi rispetto alle più frequenti e invasive patologie moderne.

Se tutto è iniziato con l'encomiabile campagna delle 5 porzioni al giorno di frutta e verdure che per fortuna ha preso piede in gran parte dei paesi occidentali, pur se i risultati non sono sempre stati all'altezza, col tempo ci si è cominciati a chiedere se forse un consumo ancora maggiore poteva portare a incrementare la percentuale di successi.

In una ricerca recente che ha fatto discutere, infatti, si affermava che presumibilmente la soglia minima doveva essere spostata non a 5 ma a 7 porzioni.
Era stata questa, infatti, la conclusione di Oyinlola Oyebode che presso la University College di Londra aveva condotto uno studio che dimostrava come il consumo di sette o più porzioni di frutta e verdura al giorno era più vantaggioso delle classiche cinque.

Forse anche per questo motivo un team di ricercatori internazionale di origine cinese e statunitense hanno voluto verificare in che modo l'associazione tra la quantità reale di frutta e verdura consumata è in relazione con il rischio di morte per qualsiasi causa, il cancro e le malattie cardiovascolari.
Tutto questo attraverso il dettagliato esame di 16 studi che nel complesso hanno coinvolto 833.234 individui per un lungo arco di tempo; durante il periodo di controllo si è verificato il decesso di 56.423 soggetti, in particolare 11.512 per malattie cardiovascolari e 16.817 per cancro.

Ciò che è risaltato maggiormente è stata la constatazione di come i partecipanti con maggior consumo di frutta e verdura avevano ridotto il rischio di morte per tutte le cause e per malattie cardiovascolari con un appunto molto significativo: il rischio di morte si riduceva del 5 per cento per ogni porzione supplementare di frutta e verdura consumate al giorno rispetto a un consumo nullo.
Merito di tutto questo è soprattutto degli antiossidanti contenuti nei vegatli (vitamina C, carotenoidi, flavonoidi, ecc) che ad esempio prevengono l'ossidazione del colesterolo nelle arterie e inibiscono l'aggregazione delle piastrine senza dimenticare che frutta e verdura aiutano a ridurre il tono vascolare e quindi la pressione arteriosa introducendo allo stesso tempo notevoli quantità di magnesio e potassio, due dei minerali più importanti per la prevenzione generale.

Pubblicato sul British Medical Journal da parte del Dottor Frank Hu del Dipartimento di Nutrizione ed Epidemiologia presso la Harvard School of Public Health di Boston l'analisi ha anche però precisato come oltre una certa soglia di consumo non si osservano significativi vantaggi.

In pratica per quanto non sia negativo consumare più di 5 porzioni al giorno, anzi potrebbe essere tutto sommato auspicabile visto che possono esserci periodi o contesti in cui non si riesce a seguire una dieta sufficientemente ricca di vegetali, a livello statistico non ci sono particolari vantaggi nel superare le 5 porzioni rispetto alla riduzione del rischio di sviluppare malattie come infarti, ictus e tumori.

Fonte: Corriere della Sera – Nutrizionista Carla Favaro


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