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Mar 20, 2023 Last Updated 9:51 AM, Mar 20, 2023
È una regola conosciuta da tempo e che ancora un volta si dimostra potentemente efficace quando si tratta di prevenire il micidiale diabete: mangiare meno carboidrati limitando soprattutto i sotto prodotti raffinati riduce significativamente il rischio di diabete e in particolare in quella altissima percentuale di popolazione che senza averne consapevolezza si trova in uno stato fisico facilmente aggredibile dalla malattia!

Dati recenti riportano come nel 2021 causa probabilmente anche la situazione covid in Italia il 22% dei pazienti con diabete ha saltato i consueti controlli e molti altri in condizione di predisposizione alla malattia si sono ben guardati da consultare il proprio medico o sottoporsi a esami di controllo.

Il paradosso del diabete è che si tratta di una delle più micidiali e invasive patologie che può colpire un essere umano, ma non essendo particolarmente sulla cresta dell’onda a livello mediatico e avvertibile a livello soggettivo viene sistematicamente presa in bassa considerazione e importanza dalla maggior parte delle persone.

Questo fino a quando la malattia purtroppo fa il suo ingresso nella vita delle persone con conseguenze a volte molto gravi e in percentuali impressionanti tanto che i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi hanno calcolato che circa 96 milioni di americani sono in condizione di prediabete e continuando con le abitudini sbagliate è certo si troveranno coinvolti pienamente nella patologia.

Una massa così elevata di persone è veramente impressionante e si può tranquillamente ipotizzare per analogia che vi siano analoghe percentuali in tutti i paesi ricchi del mondo occidentale.

Soprattutto per questi individui che ancora possono salvarsi con le dovute correzioni dalle conseguenze nefaste del diabete vale una delle direttive alimentari più incisive che da sempre contraddistingue la terapia preventiva del diabete nei soggetti a rischio, la riduzione importante dei carboidrati nella dieta.

Assolutamente non un eliminazione, quanto un cambio radicale nelle proporzioni e soprattutto nella qualità con la scelta di prodotti con il più alto livello di fibre e elementi integrali.

Una strategia questa che è decisamente efficace tanto da consentire di evitare l’assunzione di farmaci nei soggetti a rischio di diabete a patto di mantenere costante la misura alimentare.

Ribadisce questo assunto ormai storico una nuova ricerca portata avanti dalla Tulane University (New Orleans, Stati Uniti) e pubblicata su JAMA Network Open evidenziando come tutto ruota intorno ai livelli di glicemia più o meno alti di ogni individuo.

Lo studio, infatti, si è concentrato su partecipanti selezionati in base alla presenza di livelli glicemici da prediabete e pazienti già con diabete, ma per vari motivi non sottoposti ad alcuna terapia farmacologica specifica somministrando a gruppi differenti diete con contenuti di carboidrati diversificati.

Alla fine si è visto che la discriminante era proprio la percentuale di carboidrati presenti nella dieta con risposte migliori in chi ne consumava meno.

Continuiamo pure a consumare la pasta, giusto per citare un cibo per noi Italiani iconico e di difficile separazione, ma facciamolo diminuendo le dosi e arricchendo magari con abbondanti dosi di ortaggi e verdure prediligendo come condimento i grassi nobili e protettivi dell’olio extravergine d’oliva e quelli della frutta secca in guscio, a cominciare dalle fantastiche e miracolose noci.

Cos’è il diabete

 diabete cat

 

Il diabete è una condizione patologica conosciuta da moltissimo tempo che altera una delle funzioni più importanti dell'organismo ovvero la capacità di utilizzare lo zucchero presente nel sangue per lo normali funzioni fisiologiche con il conseguente accumulo e il rialzo della glicemia.

 

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