L'origine del termine e i tipi di diabete
Il termine greco diabetes compare per la prima volta con Apollonio di Menfi nel III secolo a.C.; deriva dall'espressione "passare attraverso" e si riferisce alla gran quantità d'acqua bevuta ed escreta dal diabetico.
Il termine mellito (da miele) fu invece usato dal medico inglese del '700 John Rollo, per descrivere il diabete caratterizzato dall'urina dolce a causa della presenza di glucosio.
Da allora sono state scoperte varie forme di diabete, ma di quello mellito se ne distinguono due: il tipo 1 o insulino dipendente e il tipo 2 o non insulino dipendente.
Quest'ultimo ha un legame stretto con il peso: circa l'80% di chi ne è affetto risulta infatti sovrappeso, ma in generale si calcola che la metà della popolazione obesa sia diabetica.
Il raggiungimento del peso ideale è quindi il primo passo da compiere: tra i molti vantaggi c'è il calo della glicemia, che talvolta solo con la dieta si può normalizzare, una maggiore efficacia della terapia (troppa insulina invece aiuta a ingrassare), la riduzione dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari e delle altre complicanze legate al diabete.