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La cucina stà diventando un business televisivo?

La cucina stà diventando un business televisivo?

Leggevo in un mensile dedicato ai consumatori e edito da una famosa catena di supermercati un interessante riflessione sulla sovraesposizione di chef in televisione.

Con una sottodomanda allo stesso tempo provocatoria e ironica, cioè se la massiccia presenza di cuochi, esperti di alimentazione, nutrizionisti o presunti tali avesse come risvolto un miglioramento o peggioramento del nostro stile alimentare.

All’interno vari interventi fra cui quello del mio maestro assoluto di storia dell’alimentazione, un maestro che non riesco mai ad a onorare abbastanza leggendo con assiduità i suoi libri.
Ogni volta mi inchino a Massimo Montanari perché dalle sue pagine scritte con rigorosa coscienza e amore per i fatti minuziosamente documentati al millimetro (e mille anni luce staccati dalle opinioni) mi fa capire moltissimo del mio lavoro e di quanta spazzatura alimentare moderna circoli, purtroppo per noi!!!

Riporto uno stralcio del suo pensiero comparso su questa rivista e poi aggiungo una mia personale riflessione.

...oggi i mezzi di comunicazione di massa trasmettono contenuti che si possono criticare per la loro volgarità. Per esempio il fatto che si enfatizzi sempre l'idea della gara, della competitività, del giudizio su quello che fanno gli altri.
Lo trovo diseducativo. Lo si potrebbe fare invece trasmettendo idee contrarie: la tolleranza della diversità, il rispetto per le idee e per i gusti degli altri. L'idea, soprattutto, che per cucinare sono importanti le regole...

Esemplare e chiaro come sempre il maestro.
Inutile dirvi che condivido al 100 % il suo pensiero, la volgarità di cui parlava è molto profonda, si mescola a ignoranza delle cose (giusto per stare in tema direi al primo posto ignoranza per la storia reale del cibo e dell’uomo), trasposizione della professione del cuciniere in quella di dilettante attore, abbagli culturali, indifferenza totale all’aspetto sociale dell’alimentazione, scambio di verità con falsità.

Uno scambio cosciente se va bene, incosciente se va male.
Ma più importante direi è il non rispetto delle regole, quell’insieme di preziosi gioielli che tutti quelli che ci hanno preceduto con fatica hanno saputo donarci nella “loro” speranza che servissero a migliorare il lavoro e la vita di chi sarebbe arrivato dopo.

A vedere oggi la televisione ci si rattrista assai al pensiero di come questi gioielli siano trattati come inutili sassi sparsi sulla riva del mare.
Si assiste allo sfregio delle regole e del buonsenso, l’alimentazione è solo business e il mestiere di cucina il mezzo per alimentarlo.
Mi consolo solo sapendo che molte realtà di cucina vere, professionalmente vere, sono l’esatto opposto di tutto quello che si vede.
Il baluardo all’attuale degenerazione!

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