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Il segreto per essere soddisfatti a tavola è aspettare 15 minuti

Il segreto per essere soddisfatti a tavola è aspettare 15 minuti

Sapere aspettare è una prerogativa che può portare molti benefici, in questi nostri tempi frenetici sembra però che se ne sia persa la concezione e l’importanza.

Tutto e subito va di gran moda, restando nell’ambito della cucina ci sentiamo dire tante volte che non c’è abbastanza tempo da dedicare ai fornelli, che attendere i normali tempi di preparazione di un pasto è un lusso per pochi, che l’industria ci regala oggi così tante agevolazioni con piatti e semi lavorati pronti che non serve stare tanto a pensare ne tantomeno pazientare.

Così quando abbiamo letto questa notizia non abbiamo potuto che sorridere compiaciuti e vedere confermata una verità che da sempre è presente nell’uomo, ma che per pigrizia si preferisce dimenticare.
Si parla di cibo e di porzioni, di presentazione e approccio al consumo alimentare, tutto questo in una ricerca realizzata dall’americana Cornell University.
La cui conclusione è stata: una porzione meno abbondante di cibo nel piatto può soddisfare come una grande e affollata dose, il segreto è sapere aspettare e noi aggiungiamo sapere dialogare con il cibo per quanto lo si pensi non più in grado di raccontarci qualcosa essendo la sua anima stata spenta dalla cottura.
Non è così se chi ha preparato la ricetta ha avuto la sapienza di farlo con passione, amore e convinzione lasciando nel cibo la sua traccia di vita indelebile e dando al cibo stesso nuove possibilità espressive.

Per spiegare meglio: la ricerca, effettuata su un campione di adulti a cui sono stati proposti piatti con porzioni differenziate, racconta che il senso di appagamento arriva dopo circa 15 minuti, tempo necessario a fare in modo che il segnale di sazietà arrivi al cervello e di conseguenza scatti la consapevolezza più o meno cosciente di aver mangiato abbastanza.

In poche parole abbuffarsi come assatanati bruciando i tempi di consumo come se si partecipasse a una gara olimpica è la tattica più sbagliata.
Sbagliata perché come dicevamo non si dialoga con il cibo servito e si perdono così tante informazioni non verbali, perché la masticazione non fa il suo dovere e non rende il cibo pronto a una facile assimilazione successiva, perché così il cibo diventa puro carburante grasso e calorico da buttare in un serbatoio interno che invece farebbe funzionare meglio la nostra macchina corpo se il pieno venisse fatto a scaglioni.
E questo è anche un bel segreto per i tanti che si accaniscono a seguire diete improbabili pur di dimagrire; imparate prima a saper aspettare!!!

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