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Mar 20, 2023 Last Updated 9:51 AM, Mar 20, 2023
Non tutti i modelli di dieta mediterranea sono uguali e ancora più spesso la tendenza è quella di interpretare personalmente e in maniera errata un'alimentazione che se seguita introducendo massicce dosi di vegetali ha effetti quasi miracolosi come dimostra questa ultima e molto interessante ricerca Israeliana!

La dieta mediterranea e l’alimentazione tipica che la contraddistingue continuano ad essere oggetto di profondi studi e approfondimenti per interpretare al meglio le dinamiche che sovraintendono i suoi indubbi benefici.

Il problema più complesso è in realtà quello di capire realmente quale modello della dieta mediterranea ha effettivamente le influenze migliori sulla salute considerando che la definizione in se di dieta mediterranea è oggi talmente abusata da aver generato indicazioni e interpretazioni a tavola spesso ben poco coerenti con la sua origine.

Ciò che sorprende di più, ad esempio, è che proprio nei territori dove è nata la dieta mediterranea oggi viene seguita in maniera del tutto errata con abbondanti porzioni di carboidrati tramite pasta e pane e introiti di carne e proteine animali in generale del tutto spropositati.

I risultati sulla salute sono poi ovviamente del tutto incoerenti con i principi e i potenziali effetti di benessere di questo stile alimentare e proprio questo insieme ad altri fattori deve aver stimolato il gruppo di lavoro della Ben-Gurion University, in Israele, a verificare nella pratica modelli differenziati della dieta mediterranea su un campione di soggetti maschi adulti dalle abitudine sedentarie e con indice di massa corporea tendente all’obesità.

Sono stati divisi in tre gruppi distinti nei confronti ai quali sono state fornite modalità di approcci alimentari differenziati da seguire per sei mesi.

Al primo gruppo è stato indicato come potenziare l’attività fisica con relativa facilità e efficacia seguendo allo stesso tempo una dieta sana standard.

Il secondo gruppo ha sempre seguito gli stessi consigli sull’attività fisica, ma con un regime alimentare di stampo mediterraneo a minore introito calorico, basso contenuto di carboidrati raffinati, buone quantità di verdure e controllate porzioni di pollo e pesce al posto della carne rossa.

Il terzo gruppo oltre all’attenzione all'attività fisica adeguata ha seguito un modello di dieta mediterranea ad altissimo contenuto di vegetali con presenza quotidiana di 28 g al giorno di noci, esclusione totale della carne rossa, forte limitazione di altre proteine di origine animale compreso il pesce, integrazione di proteine vegetali supplementari tramite Wolffia globosa (derivato ad alto contenuto proteico della lenticchia d'acqua) e 3-4 tazze di tè verde.

Finito il periodo di test sono stati verificati gli effetti su ciascun gruppo rispetto alla perdita di peso, ai parametri di salute cardiovascolare e a quelli metabolici.

Le differenze sono state notevoli e i soggetti che hanno seguito il modello di dieta mediterranea ad altissimo contenuto di vegetali hanno visto calare il proprio peso di oltre 6 kg, il secondo gruppo di poco più di 5 e il primo di soli 1,5 kg.

In parallelo è diminuita la circonferenza della vita in proporzioni similari, ma in più il terzo gruppo ha visto diminuire in maniera significativa i livelli di colesterolo a bassa densità, la pressione e altri elementi critici rispetto al rischio cardiovascolare e metabolico tanto da aumentare sensibilmente in positivo l’aspettativa di vita.

Scopriamo insieme come cuocere il riso integrale in maniera perfetta e renderlo così estremamente pratico da usare consentendo di realizzare in pochi minuti ottimi piatti veloci e ricette gustose ricche di salute!

La cottura ideale del riso integrale quale sia la tipologia usata è quella definita per assorbimento perfezionamento al meglio dallo Chef Giuseppe Capano.

Erroneamente è ancora molto frequente ricorrere alla classica lessatura in acqua bollente, una procedura ancorata ad abitudini passate che disperde inutilmente aromi, profumi e sostanze nutritive.

Il procedimento è molto semplice, bisogna solo prestare attenzione ad alcune accortezze che dipendono in parte dalla varietà di riso usato e in parte dal risultato finale che si intende ottenere.

I chicchi, eventualmente sciacquati prima, vengono messi in una pentola con 2,5/3 volte il loro volume in acqua (in alternativa brodi vegetali), aromatizzati solo con delle erbe aromatiche o delle spezie (l'alloro fresco è l'erba più consigliata in assoluto, profumo e aiuta la cottura, spezie come lo zafferano o la curcuma possono invece portare una piacevole nota di colore) non mettendo assolutamente il sale che indurirebbe la parte esterna del riso.

La proporzione riso acqua dipende sia dal tipo di riso che dal risultato che si vuole ottenere, se serve ad esempio un riso molto al dente si tende a mettere il minimo di acqua indicato, in ogni caso se ci si accorge che il riso deve cuocere ancora un po’ è sempre possibile integrarlo con poca acqua possibilmente molto calda in modo da non abbassare troppo la temperatura di cottura.

In ogni caso una volta aggiunta l’acqua al riso si porta lentamente a ebollizione e a calore medio basso con coperchio scostato in parte per far fuoriuscire parte del vapore si lascia cuocere una media di 25-30 minuti fino a che il riso non ha assorbito tutto il liquido.

Solo in ultimo si aggiunge un poco di sale e se serve un riso ben sgranato (ad esempio per preparare un composizione simile al classico risotto) si mette dell'olio e si mescola con una forchetta lasciando raffreddare in attesa dell'uso specifico.

Se serve un riso molto cotto per realizzare sformati, secondi piatti in genere o dolci la dose di acqua è di 4 volte e i tempi medi di circa 40 minuti.

Il riso nero e quello rosso di solito hanno bisogno di un volume d'acqua leggermente inferiore a 3 volte essendo meno tenaci di quello classico, il riso basmati integrale invece cuoce più rapidamente attestandosi sui 25 minuti medi.

Cotto in questo modo il riso integrale mantiene tutta la sua bontà e i suoi profumi, si conserva facilmente in frigorifero ben coperto anche per 4-5 giorni e può quindi essere preparato con largo anticipo tenuto pronto per le ricette finali.

La tecnica ad assorbimento non è esclusiva solo del riso integrale, ma è vantaggiosamente utilizzabile per tutti i cereali in chicchi seguendo modalità molto simili.

Anche se le dinamiche di mercato ci fanno trovare in ogni periodo dell’anno i ravanelli sui banchi di vendita è la primavera la loro reale stagione di crescita e sviluppo quando possiamo trovarli nel loro massimo splendore di gusto e consistenza con un sapore delle rosse radici rotonde leggermente e piacevolmente piccante.

Lo stesso sapore ritrovabile nelle foglie di ravanello che si possono consumare cotte in zuppe, frittate, sformati o crude in insalata se non sono troppo vecchie, ingiallite o lacerate e con le quali si può preparare un eccellente pesto di foglie di ravanello che vedremo quanto prima di pubblicare qua sul sito nella nostra speciale sezione dedicata alle salse da condimento.

I ravanelli appartengono alla stessa famiglia delle crucifere come i comuni cavoli e questo fa intuire il carico di salute che si portano dietro: il prezioso acido folico, potenti sostanze antiossidanti, importanti vitamine come la A, quelle del gruppo B e la super potente C oltre a sali minerali come ferro e zolfo.

Un mix di sostanze nutrizionali di primo livello che nel loro insieme aiutano la digestione stimolando in positivo la bile, portano a un efficace azione diuretica, contribuiscono alla buona salute del fegato, aiutano a conciliare serenamente il sonno notturno.

All’atto dell'acquisto meglio assicurarsi di non scegliere radici di ravanelli troppo grosse, le foglie devono essere verdi brillanti e non ingiallite oltre che ben attaccate alle radici.

L’uso in cucina può essere dei più diversi, ma certamente il consumo a crudo è quello che ne esalta meglio le qualità organolettiche, classico l’uso nelle insalate ricche come questa dove scopriamo anche un eccellente emulsione di pesca usata come condimento speciale.

Ma certamente gli abbinamenti possono essere dei più fantasiosi e creativi, li pensereste mai mescolati a farro e ceci in quello che può essere sia un aperitivo che un gratificante primo piatto?

Per aumentare la consistenza croccante dei ravanelli dopo averli lavati si possono tagliare in sottili fettine o cubetti e conservarli per un po’ di tempo in acqua ghiacciata.

In questa veste un abbinamento accattivante è con i piselli come ben si vede in questa esteticamente bella (oltre che molto buona) ricetta da gustare così come presentata o arricchire con dei semi oleosi a scelta magari lievemente tostati.

Tralasciando le ricette vere e proprie segnaliamo altri due usi paralleli molto interessanti dei ravanelli.

Il primo è un infuso molto utile per sedare la tosse e migliorare l’efficienza delle vie respiratorie mitigando le conseguenze delle tipiche infezioni aeree.

Il secondo e nella formula oggi molto in voga di estratto o eventualmente centrifuga come altra scelta, qui basta accoppiare insieme ravanelli, mele o ancora meglio pere mature, carote, succo di limone e per chi piace aumentare l’effetto piccante iniziale dei ravanelli un pizzico zenzero.

Il ruolo positivo delle proteine per limitare la perdita di massa muscolare dovuta all'età.
La domanda è se questi importanti e fondamentali nutrienti è proprio necessario che arrivino solo da alimenti di origine animale o se al contrario non possono provenire anche da fonti vegetali.

Una bella risposta ben documentata arriva da uno studio portato avanti in Cina e pubblicato su The Journal of Nutrition Health and Aging.
Il quale ha analizzato e tenuto sotto osservazione per quattro anni i consumi proteici di oltre 2700 persone in tarda età arrivando a una sorprendente conclusione.
Ovvero che la perdita di massa muscolare era inferiore in chi consumava abitualmente buone quantità di proteine vegetali, specificatamente proteine vegetali.
Questo perché il confronto con chi consumava, invece, abbondanti proteine animali ha dato risultati meno interessanti, in pratica la loro efficace era minore, anche se di poco.

Insalata di pomodori e mais con tofu aromatizzato al basilico 700x500 CSUna ricerca che certo attende conferme, però visto che l'unica associazione mentale che istintivamente si fa riguardo alle proteine è la carne (ricordiamo comunque per correttezza che le proteine animali sono considerate le più complete dal punto di vista nutrizionale) questo dato è un segnale da tenere in alta considerazione.
Le fonti di proteine vegetali sono molteplici, nella nostra tradizione di cucina Italiana il ruolo di primo piano (per nostra fortuna visti tutti gli altri contributi nutrizionali positivi che portano con se) spetta ai legumi, alle tantissime varietà che nel nostro repertorio compaiono con una buona frequenza.

Nei paesi asiatici come la Cina la fonte primaria di proteine non animali è dovuta alla soia e a tutti i suoi molteplici e interessanti derivati.
Che oggi sono facilmente a nostra disposizione e almeno i principali si riescono a trovare anche nei comuni supermercati, come ad esempio il tofu.

Erroneamente paragonato al formaggio è invece un prodotto dal sapore neutro e di colore tendenzialmente bianco con un alto carico di validissime proteine, una buona composizione di grassi, assenza di colesterolo, interessante apporto di calcio e bassissimo contenuto di sodio.
Quindi al di la di altre considerazioni e scelte personali è di fatto una materia prima estremamente interessante dal punto di vista nutrizionale e altrettanto per chi opera in cucina e può modellare questa materia prima a suo piacimento.

Modellare appunto perché l'equivoco di fondo nel paragonarlo al formaggio è proprio questo, al contrario del derivato dal latte che si può consumare allo stato naturale, il tofu deve essere intelligentemente interpretato e lavorato mostrandosi una base eccellente per molte realizzazioni.
Poi oggi esistono tofu lavorati e aromatizzati buoni da mangiare da subito, ma gran parte del prodotto va inteso come una qualsiasi materia prima di base da lavorare e trasformare a piacimento.

Come nell'esempio di questa ricetta.

Fonte: Corriere della Sera – Nutrizionista Carla Favaro

La pancia è una parte del corpo che tutti desiderano piatta e tonica.
Esistono tuttavia alcuni cibi, in particolare quelli che fermentano nell'organismo, che provocano una sensazione di gonfiore dopo mangiato e nell'arco della giornata.

Uno studio italiano, presentato all'Expo e i cui risultati sono stati pubblicati sul sito de La Repubblica, ha dimostrato che, riducendo o addirittura eliminando il consumo di questi alimenti dalla nostra dieta, il gonfiore diminuisce inizialmente del 50%, per raggiungere il 66% dopo 16 mesi.
Ma quali sono questi cibi responsabili del gonfiore alla pancia e quali possono essere i rimedi per contrastare questo spiacevole fenomeno? Scopriamoli insieme.

1. Legumi
I legumi sono un alimento ricco di fibre e sostanze nutritive e non possono mancare in una dieta sana ed equilibrata. Sono tuttavia uno dei cibi maggiormente incriminati dell'aria nella pancia. Un consiglio è di consumarli in piccole porzioni, così da permettere al nostro organismo di abituarsi, o di aiutarsi con un digestivo, dopo averli mangiati.

2. Cavoli di Bruxelles, carciofi e broccoli
Cavoli di Bruxelles, carciofi e broccoli sono verdure ricche di antiossidanti, minerali e vitamine, che devono essere assunti in ogni dieta, ma possono causare aria e gonfiore. Per ridurre questa sensazione, una soluzione può essere la cottura a vapore, che rende più digeribili le fibre contenute. Le verdure comunque non devono mai essere cotte troppo a lungo.

Pancia 1 500x3403. Frutta secca e frutta fresca
La frutta secca, consumata in modo non eccessivo, fa bene al nostro organismo; bisogna tuttavia evitare di consumarla a stomaco vuoto perché generalmente provoca aria nella pancia.
Anche la frutta fresca può essere dannosa: frutta acida, come gli agrumi, deve essere assunta di preferenza sotto forma di spremute piuttosto che intera; frutta ricca di fruttosio come le mele, le pere e le pesche e frutta in cui abbondano i polioli, come le ciliegie e le susine, dovrebbero essere limitate per chi soffre di meteorismo, poiché fermentano molto nell'addome.

4. Bevande gassate
Bevande gassate, ricche di anidride carbonica, sono tra i principali responsabili del gonfiore alla pancia. Bibite e alcol dovrebbero pertanto essere evitati da chi è affetto da questo fenomeno.

5. Latticini
Latticini e prodotti caseari possono essere fatali per il gonfiore, soprattutto per coloro che sono intolleranti al lattosio. Perché non sostituirli con prodotti alternativi, come ad esempio quelli vegan?

6. Cereali integrali
I cereali integrali sono ottimi al benessere del nostro organismo, poiché ricchi di fibre, ma le fibre in eccesso possono portare gonfiore, se non si è abituati ad assumerle. Bisogna cercare di abituare l'apparato digestivo ai cereali un po' alla volta, con piccole porzioni.

7. Cibi grassi
Anche assumere pasti ad alto contenuto di grassi può compromettere il nostro stato intestinale e favorire il gonfiore alla pancia. La soluzione è cercare di limitare i grassi, i cibi fritti, o almeno ridurre le porzioni, e aspettare che il gonfiore passi, magari attraverso una passeggiata digestiva.

8. Dolcificanti
Chewingum e caramelle senza zucchero contengono dolcificanti che possono non essere digeriti in modo corretto. Se si avverte una sensazione di pesantezza dopo averli assunti, si può tranquillamente evitare di consumarne ancora in futuro.

Ridurre l'aria nella pancia? I consigli degli esperti
L'aria nella pancia non dipende solo dai cibi che consumiamo ma anche dal modo in cui li assumiamo: come sottolineano gli esperti, il cibo ingerito velocemente e non perfettamente sminuzzato e deglutito, provoca facilmente aria nella pancia. Una masticazione lenta che faciliti la digestione, l'assunzione di frutta lontano dai pasti e la sostituzione delle bevande gassate con 2 litri di acqua al giorno sono solo alcuni dei rimedi utili per contrastare l'aria nella pancia.

Se desideri avere maggiori approfondimenti sugli argomenti trattati in questo articolo e sui rimedi per ridurre l'aria nella pancia, puoi consultare i siti:


La Repubblica

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