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Tanta frutta, poca depressione

Tanta frutta, poca depressione

Il ruolo della dieta, dell'alimentazione e del cibo che si consuma rispetto a una delle patologie potenzialmente più nefaste come è la depressione.

Qualcosa che sfugge spesso alla semplice logica e analisi superficiale e su cui l'alimentazione ha un interazione più o meno importante in base a molti fattori.
Studi recenti hanno vista protagonista la frutta in relazione con la depressione con tutta una serie di risvolti molto interessanti a cominciare dall'influenza del cibo sull'umore e quindi sul controllo e prevenzione della depressione.

Uno dei più nuovi è stato pubblicato dall'European Journal of Clinical Nutrition e ipotizza un influenza diretta del consumo di frutta, ancora più che di verdura, sulle emozioni e sensazioni provate dall'uomo nella vita quotidiana.
Nello specifico la ricerca si è svolta in Australia e ha coinvolto più di 6 mila donne di mezza età seguite per un periodo di tempo di 6 anni in cui sono state analizzate le abitudini a tavola.
Quelle che consumavano con frequenza almeno 2 porzioni di frutta al giorno registravano una percentuale di probabilità di provare e sentire i tipici sintomi della depressione decisamente inferiore rispetto a chi consumava poca frutta.

Un dato estremamente confortante che ribadisce ancora una volta l'estrema importanza del consumo di frutta, un alimento non solo troppo trascurato dalla popolazione anche Italiana, ma spesso accusato di essere "nocivo" in quanto portatore di dosi di zuccheri importanti.
Un paradosso dell'ignoranza conoscitiva attuale sommata alle mire squisitamente economiche di chi a spese degli altri si diverte a diffondere diete e regimi alimentari che basano la loro efficacia solo su squilibri nutrizionali.

Una situazione assurda perché non è necessario essere esperti in materia per capire come qualcosa che si basa su uno squilibrio di base non può che portare ad altri squilibri al di la delle apparenze!!!
Ma che la frutta abbia un preciso ruolo benefico non lo sostengono solo le tesi pubblicate dall'European Journal of Clinical Nutrition, in parallelo ad esempio si ritrovano più o meno le stesse conclusioni in una ricerca canadese pubblicata su Preventive Medicine.
Questa ultima ha coinvolto ben 10 mila persone e dopo una dettagliata analisi sempre sulle abitudini alimentari quotidiane ha concluso che un regime alimentare ricco di vegetali (ortaggi, legumi, frutta, ecc) può arrivare a ridurre anche del 27% la comparsa di disturbi mentali e depressione.

Una percentuale media già molto elevata in un contesto che pare evidenziare una proporzione tra quanti vegetali si consumano e quanto equilibrio mentale e serenità si arriva a provare.
Il tutto dovuto a fattori bene noti, i protagonisti sono, infatti, gli elementi antiossidanti e antinfiammatori che nei vegetali abbondano, in particolare flavonoidi e carotenoidi che contrastano in maniera incisiva lo stress ossidativo a carico del sistema nervoso centrale.
Un contrasto che favorisce poi l'efficacia di diversi neurotrasmettitori come la serotonina direttamente collegati con il livello d'umore, la condizione mentale e il manifestarsi delle emozioni positive o negative.

Un quadro complessivo che ribadisce l'estrema utilità di consumare in abbondanza le sostanze vegetali tutte.
Sottolineiamo con forza tutte e vi esortiamo a consumare non solo abbondanti porzioni di frutta fresca, ma di prendere in grande considerazione quella secca come noci e mandorle, i legumi, tutta la verdura nessuna esclusa possibilmente restando in sintonia con le stagioni, i semi, i cereali integrali, le erbe aromatiche e le spezie.

Solo così sarete sicuri di poter limitare al massimo l'insorgenza non solo della depressione, ma di moltissime altre malattie che con l'alimentazione hanno una stretta relazione.
E se avete bisogno di un esempio pratico e goloso ecco questa ottima ricetta da dessert!

Dessert-di-frutta-invernale-con-noci

Fonte: Corriere della Sera – Nutrizionista Carla Favaro

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